IL FEMMINISMO OGGI: UNA NUOVA SFIDA DI GIUSTIZIA E DIGNITÀ

15.03.2025
Oggi voglio parlarvi di un tema che attraversa la nostra società da secoli, che ha segnato battaglie, cambiamenti e rivoluzioni, e che ancora oggi si evolve e si adatta ai tempi moderni: il femminismo.

Ma fermiamoci un attimo. Quando sentiamo questa parola, cosa ci viene in mente? La lotta per il diritto di voto? Le manifestazioni delle donne che chiedevano parità sul lavoro? Le denunce contro la violenza di genere? Sì, tutto questo fa parte della storia del femminismo, eppure, oggi, questa parola deve acquisire un nuovo significato.

Perché la realtà che viviamo è cambiata. Le donne, oggi, sono più emancipate. Hanno accesso all’istruzione, ai ruoli di potere, alle carriere che un tempo erano loro precluse. Eppure, non possiamo ancora dire di vivere in un mondo di pari opportunità assolute.

UNA LOTTA CHE RIGUARDA TUTTI

C’è ancora chi pensa che il femminismo sia una battaglia tra donne e uomini. Che sia una guerra tra sessi, tra chi vuole prevalere e chi deve cedere. Io vi dico: non è così. La violenza, l’ingiustizia, le disparità non hanno genere. Esistono uomini che rispettano e difendono le donne, che si battono al loro fianco, perché sanno che la dignità di una donna non è solo una questione femminile, ma una questione umana.

Condanniamo sempre, senza esitazione, chi alza le mani, chi umilia, chi usa il potere per schiacciare. Ma non cadiamo nell’errore di pensare che tutti gli uomini siano colpevoli. Il mondo è pieno di padri, fratelli, mariti e amici che credono nella parità e lottano per essa.

E allora, che cosa deve fare oggi un movimento femminista per essere davvero al passo con i tempi?

LE NUOVE SFIDE DEL FEMMINISMO MODERNO

Il femminismo del XXI secolo non può limitarsi agli slogan, ai social, alle rivendicazioni urlate nelle piazze. Deve essere concreto, deve risolvere i problemi veri, quelli che ogni giorno milioni di donne affrontano.

Parità salariale e dignità nel lavoro: Ancora oggi, in troppi settori, una donna guadagna meno di un uomo a parità di competenze. Ancora oggi, una donna che vuole fare carriera deve spesso dimostrare il doppio per ottenere lo stesso riconoscimento. Questo non è progresso. Questo è un problema da risolvere con leggi chiare, con incentivi alle aziende che premiano il merito senza distinzioni di genere.

Libertà di scelta senza penalizzazioni: La maternità deve essere una scelta, non un ostacolo. Troppe donne si trovano davanti a un bivio: lavorare o avere figli. Non dovrebbe essere così. Servono politiche serie per sostenere chi vuole essere madre senza dover rinunciare alla propria carriera. Servono asili nido aziendali, incentivi per le imprese che assumono madri, congedi parentali equamente distribuiti tra padri e madri.

Sicurezza e lotta alla violenza: Nessuna donna deve avere paura di camminare da sola per strada. Nessuna donna deve temere il proprio compagno, il proprio datore di lavoro, il giudizio della società se denuncia un abuso. Ma la violenza non è solo quella fisica. È anche quella psicologica, economica, sociale. Serve prevenzione, educazione, strutture di sostegno. E serve il coraggio di dire che la violenza va condannata SEMPRE, da chiunque provenga, senza distinzioni di genere.

Il rispetto dell’immagine della donna: Quante volte vediamo le donne ridotte a oggetti di consumo nella pubblicità, nel cinema, nei social? Quante volte si riduce la loro identità a un corpo, a un’immagine costruita su canoni irraggiungibili? Dobbiamo ripensare il modo in cui la società racconta la donna, perché il rispetto passa anche dal modo in cui la rappresentiamo.


UN FEMMINISMO CHE UNISCE, NON CHE DIVIDE

Il femminismo di oggi non può essere un’arma di scontro. Non deve creare nuove fratture tra uomini e donne, non deve alimentare il risentimento o la divisione. Deve essere una chiamata all’unità, alla collaborazione. Perché la vera parità non si ottiene mettendo gli uni contro gli altri, ma costruendo insieme un mondo più giusto.

E allora, a voi che mi leggete, donne e uomini, giovani e meno giovani, chiedo: siamo pronti a cambiare insieme? Siamo pronti a difendere la libertà, la dignità, la giustizia senza trasformare questa battaglia in una guerra?

Io credo di sì. Perché la storia ci ha insegnato che il progresso non si costruisce con l’odio, ma con il rispetto.

E il futuro sarà scritto solo da chi avrà il coraggio di camminare fianco a fianco, con le stesse opportunità, con gli stessi diritti, con lo stesso valore.

Grazie.
Michele Interrante- Articolista
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