IL VERO PERICOLO NON È LA RUSSIA, MA IL SUO CROLLO

03.04.2025
Se la Russia dovesse crollare, il mondo si troverebbe di fronte a un terremoto geopolitico senza precedenti. Il vuoto di potere in una nazione che possiede il più grande arsenale nucleare del pianeta potrebbe generare instabilità incontrollabile.

Le possibili conseguenze:

1. Disgregazione interna e guerra civile
Un collasso del Cremlino potrebbe portare alla frammentazione della Federazione Russa, con repubbliche e regioni in cerca di autonomia. Ciò significherebbe conflitti interni, simili a quelli della dissoluzione dell’URSS, ma con armi nucleari in gioco.


2. Corsa agli armamenti e proliferazione nucleare
La dispersione delle testate atomiche in un contesto di caos politico aumenterebbe il rischio di proliferazione nucleare e di accesso a tali armi da parte di gruppi terroristici o stati canaglia.


3. Crisi energetica globale
La Russia è tra i principali esportatori di gas e petrolio. Un suo collasso porterebbe shock economici e instabilità nei mercati energetici, con effetti devastanti soprattutto per l’Europa.


4. Avanzata cinese e turca in Asia centrale
Un indebolimento della Russia aprirebbe la porta a una maggiore influenza cinese nelle regioni ex sovietiche. Anche la Turchia, con la sua politica neo-ottomana, potrebbe espandere la propria presenza nel Caucaso e in Asia centrale.


5. Ondata migratoria incontrollabile
Milioni di russi potrebbero cercare rifugio in Europa, destabilizzando ulteriormente i paesi dell’Unione Europea.


L'errore dell'Occidente

L’Occidente ha agito con miopia strategica, mirando alla vittoria invece che alla stabilità. L'errore storico è stato non aver cercato una Russia integrata nell’architettura europea, ma averla invece spinta verso l'isolamento. Il risultato? Una Russia sempre più vicina alla Cina e sempre più pericolosa, non perché forte, ma perché minacciata.

Siamo pronti alle conseguenze?

Il vero pericolo non è la Russia come entità statale, ma il caos che potrebbe generarsi se essa crollasse. Se il mondo non si prepara a gestire questa possibilità, le conseguenze potrebbero essere devastanti per tutti.
Michele Interrante- Articolista
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