L'AEREO DI GIORGIA MELONI SPARISCE DAI RADAR: SICUREZZA O MENO TRASPARENZA?

09.02.2025
La recente scomparsa dell’aereo di Stato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dalle piattaforme di tracciamento, come Flightradar, apre una riflessione sul delicato equilibrio tra sicurezza e trasparenza nelle democrazie moderne. Secondo Askanews, la decisione sarebbe stata presa direttamente dal governo italiano, spinto dalla necessità di proteggere la riservatezza degli spostamenti della premier. Ma quali sono le reali implicazioni di questa scelta?

Protezione necessaria o censura preventiva?

Negli ultimi anni, il monitoraggio dei voli è diventato uno strumento di trasparenza pubblica. Giornalisti, analisti e semplici cittadini hanno utilizzato queste piattaforme per seguire movimenti di leader politici, scoprendo incontri riservati o missioni diplomatiche non annunciate. Tuttavia, proprio questa possibilità rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale: rendere pubblici gli spostamenti di un capo di governo può esporlo a minacce concrete.

Non è un caso che altri paesi adottino misure simili. Negli Stati Uniti, l’Air Force One e altri velivoli governativi non sono visibili su Flightradar, così come gli aerei di Stato di Francia e Regno Unito seguono protocolli che limitano la loro tracciabilità. L’Italia, finora, aveva mantenuto un approccio più aperto. La scelta di oscurare l’aereo della premier segna quindi un cambiamento significativo.

Il precedente del viaggio in Florida

Un episodio chiave potrebbe aver spinto il governo a questa decisione: il viaggio del 6 gennaio scorso, quando Meloni si è recata a Mar-a-Lago per incontrare Donald Trump. Un incontro non annunciato, reso pubblico proprio grazie al monitoraggio su Flightradar. Se l’oscuramento fosse stato attivo già allora, il viaggio sarebbe rimasto segreto?

Questo caso mostra come la tracciabilità dei voli possa rivelare informazioni sensibili, ma pone anche una domanda: la trasparenza sugli spostamenti istituzionali è davvero un pericolo o, piuttosto, un diritto dell’opinione pubblica?

Un segnale per il futuro?

L’oscuramento dell’aereo di Meloni potrebbe essere il primo passo verso una restrizione più ampia della visibilità dei voli governativi. Un cambiamento giustificabile per motivi di sicurezza, ma che rischia di alimentare sospetti su una minore trasparenza nelle attività del governo.

Dove si pone il limite tra protezione e diritto all’informazione? È giusto che l’opinione pubblica venga esclusa da certe dinamiche o la democrazia richiede che chi governa mantenga un certo grado di visibilità? La risposta a queste domande definirà il confine tra sicurezza e controllo democratico nel prossimo futuro.
Michele Interrante- Articolista
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