VENTOTENE TRADITO: L'EUROPA È ANCORA UN SOGNO O UN INCUBO TECNOCRATICO?

20.03.2025
Oggi affrontiamo un tema che ha recentemente scosso il Parlamento italiano: il dibattito acceso sul Manifesto di Ventotene e le sue implicazioni per l'Europa contemporanea.

Il Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino fascista, è considerato uno dei testi fondanti dell'Unione Europea. Il documento proponeva la creazione di una federazione europea con un governo sovranazionale, sottolineando l'importanza di istituzioni democratiche e della lotta contro le disuguaglianze sociali ed economiche. 

Recentemente, la Premier italiana ha citato alcuni passaggi del Manifesto, sostenendo che esso negasse la democrazia, poiché accusata di aver generato totalitarismi. Questo ha scatenato una bagarre in Aula, con reazioni contrastanti da parte dei parlamentari. 

È importante contestualizzare queste affermazioni. Gli autori del Manifesto criticavano la democrazia incompiuta dell'epoca, figlia di un sistema capitalistico che favoriva pochi a discapito di molti, rendendola una "non democrazia". Proponevano, quindi, una federazione europea che superasse gli egoismi nazionali e promuovesse una vera democrazia sovranazionale. 

Oggi, l'Unione Europea è spesso criticata per essere percepita come una struttura ipercapitalistica e tecnocratica, distante dai cittadini. Alcuni sostengono che l'UE sia dominata da interessi economici che prevalgono sulle esigenze sociali, alimentando sentimenti euroscettici e nazionalistici. 

Le statistiche mostrano che il bilancio dell'UE rappresenta circa l'1% del PIL totale degli Stati membri, una percentuale significativamente inferiore rispetto ai bilanci nazionali, che in media raggiungono il 45% del rispettivo PIL. Questo limita la capacità dell'Unione di affrontare efficacemente le disuguaglianze economiche e sociali. 

Le tensioni in Parlamento riflettono una più ampia crisi di rappresentanza e una crescente sfiducia nelle istituzioni europee. La politologa Lea Ypi avverte che il nuovo militarismo europeo potrebbe minacciare i principi fondamentali dell'UE, rafforzando le destre radicali e mettendo a rischio il progetto di pace su cui si basa l'Unione. 

In conclusione, il dibattito sul Manifesto di Ventotene evidenzia la necessità di un'Europa più vicina ai cittadini, che promuova la giustizia sociale e una democrazia autentica. Solo attraverso un coinvolgimento attivo del popolo si può sperare in un'Unione Europea realmente al servizio di tutti.
Michele Interrante- Articolista
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